Candele Tomea Fiorenzo (Zoppè di Cadore, 1910 - Milano, 1960) olio su faesite

Fiorenzo Tomea è stato un artista italiano del ‘900. Grazie alla conoscenza del pittore Masotto venne avviato verso l’Accademia di Belle Arti di Verona. Successivamente andò a Milano dove conobbe artisti come Sassu, Cassinari, Cantatore e Messina e il critico Edoardo Persico, che gli fece conoscere opere di Rosai, Carlo Carrà, della pittura metafisica, Cézanne e Van Gogh. In seguito si fermò a Parigi per studiare gli impressionisti e conobbe artisti italiani che abitavano lì come De Chirico, Severini, Guttuso, de Pisis. Successivamente cominciò ad esporre e a partecipare a diverse mostre fino ad arrivare alla Biennale di Venezia del 1942. Tomea dipinse soprattutto scheletri, candele, maschere, nature morte e qualche paesaggio, e i suoi colori con gli anni divennero sempre più chiari e meno drammatici, rispecchiando la sua acquisita serenità interiore. Nel 1943 si trasferì in Umbria, dedicandosi alla pittura religiosa e alla realizzazione di mosaici ed affreschi

per le chiese. Infine Tomea ritornò ai soggetti d’origine, semplificando i colori e la composizione.